Ho conosciuto Carlo Lotti molti anni fa, soprattutto grazie al suo impegno nella sezione del CAI di Rimini.
Nel 2003 pubblicò un piccolo, bellissimo libro (illustrato) su come un tempo si "giocava a far giocattoli". Ebbe un grandissimo successo, e da allora ne sono state fatte diverse ristampe. Poi furono anche aggiunte delle schede esemplificative. Ha girato in tante scuole per mostrarli ai bambini di oggi e per spiegarli i "bilin" di un tempo, e in tante serate li ha fatti rivedere ai bambini di una volta.
In questo libro, generoso e allegro, ce ne fa tutti partecipi. Come era sua abitudine spiega, disegna, è chiaro.
Quando si giocava a far giocattoli, La Pieve Poligrafica Editore, Villa Verucchio (RN) 2003
Carlo Lotti è nato a
Maciano di Pennabilli nel 1939, sotto il segno del capricorno. Dopo aver frequentato
le scuole tecniche industriali cambia indirizzo scolastico diplomandosi geometra.
Nel '60 si arruola nell'Aeronautica Militare, presta servizio come sottufficiale
istruttore di motori presso l'Accademia di Pozzuoli, poi come ufficiale tecnico
addetto al controllo delle lavorazioni presso la Ditta Aeritalia a Pomigliano
D'Arco fino al 1977. Ottiene quinidi il trasferimento presso il 5° Stormo
a Miramare di Rimini dove lascia il servizio negli anni '80 con il grado di
Capitano.
Visceralmente legato a Rimini ed alla Valmarecchia, sue terra natia, nella sua
nuova attività di grafico lavora su numerose pubblicazioni riguardanti
il territorio.
Ha collaborato, fra l'altro, con il compianto Gianni Quondamatteo nella realizzazione
delle tavole dialettali "Remin ti'i preim de Novzent", "E' trabacul
de non" e "U 'jera na volta un pgnulèt".
Carlo si è spento il 14 aprile 2009.
"Un sentiero dedicato a un amico che non c'è più", La Voce di Romagna, 12 agosto 2011
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