La Voce di Romagna, 3 novembre 2008
di Giuliano Bonizzato
3-segue dalla puntata precedente
Primo Direttore Responsabile di TeleRimini fu un Prete-Pubblicista, Don Domenico
Calandrini che accettò cristianamente, per pochi mesi, il rischio di
rappresentare una potenziale Associazione a delinquere - per di più laica
- prima della liberatoria sentenza 10 luglio 1974 della Corte Costituzionale.
Fu quindi il turno, quando l'atmosfera cominciò a schiarirsi, di altri
bravi giornalisti: Gianfrancesco Carasso, seguito da Giancarlo D'Orazio cui
subentrò Fiorello Paci, che teneva ancora per mano Daniele, il futuro
celebre Procuratore della Repubblica della Uno Bianca. Infine il timone passò
nelle mani del Comandante di Lungo Corso Guerrino Pari che, (dal 1978 al 30
dicembre del 2002, giorno della Sua improvvisa scomparsa) pilotò con
maestria, coadiuvato dal Presidente Natale Montebelli a sua volta affiancato
da Carlo Soci, la navicella di TeleRimini nelle onde burrascose di un etere
progressivamente invaso dalle potenti astronavi dell'Impero Galattico Berlusconiano.
I primi arditi collaboratori della redazione sportiva si affiancarono a Romano
Bedetti e Franco Brandi prima ancora che il Pretore Dini, di Cesena, accogliendo
un mio ricorso d'urgenza, concedesse l'accesso delle telecamere negli stadi,
creando un precedente su tutto il territorio nazionale: e furono Romano Sartini,
Agostino Vignali, Paolo Piomboni, Pasquale Adorante e Giorgio Betti. Sul versante
dello spettacolo e della satira, al tempo in cui alle ballerine televisive venivano
imposti tragici mutandoni, si collocò l'indimenticabile duo di conduttori
Luciano Vasini e Vittorio Corcelli, magro e compassato il primo, imponente ed
estroverso il secondo, protagonisti di disinibite trasmissioni come "Il
Rubamazzo", "Petrolio e Sangiovese" e "Bar contro Bar".
Venivano agevolmente superate le autocensure che ingessavano la noiosissima
TV di Stato. Ad esempio con "Hyde Park" che dava voce in diretta alle
proteste dei comuni cittadini, fatti salire secondo le più consolidate
tradizioni britanniche su una cassetta di frutta e verdura posta dinanzi alla
gigantografia di un Parco. La trasmissione era talmente temeraria per quei tempi
da essere affidata…all'avvocato. Il quale dietro le quinte non solo era
in grado di intervenire con un potente altoparlante, dissociando l'emittente
dalle più terrificanti invettive degli improvvisati oratori, ma poteva
anche interromperli azionando una sirena. Per completezza d'informazione: l'avvocato
ero io. Alcuni collaboratori erano… intercambiabili. Paolo Piomboni, redattore
sportivo, riusciva a trasformarsi in un amabile conduttore di spettacoli per
bambini, come in "Fuori dal banco"; Titti Corbelli fu dal '76 all'86
co-direttrice dei programmi oltre che Segretaria di Redazione; Antonio Gregori,
ragioniere di TeleRimini per un quarto di secolo, si riciclava a quei tempi
Giudice di Gara nei tornei televisivi di biliardo e di tressette. Mario Lugli
fu sempre non solo il fido cameraman ma anche il più stretto collaboratore
di Marco Magalotti nella mitica trasmissione "In zir per la Rumagna"
da questi condotta per circa trent'anni e ripresa dopo la sua scomparsa da Tiziano
Arlotti. Un patrimonio culturale straordinario di folclore, usi e costumi della
nostra terra, che sarebbe andato altrimenti disperso, ora custodito amorosamente
a disposizione degli studiosi. Il geniale fotografo Silvano Morosetti, che dirigeva
le riprese in studio, curò anche la regia di numerosi spettacoli, così
come il versatile Carlo Angelini, scenografo, fu ideatore di programmi e all'occorrenza,
alter ego del "Mago delle Luci" Pasquini. Diego Grassi, tecnico audio,
affiancava spesso nelle riprese Leo ed Antonio d'Agostino, Gino Vichi, Davide
Santi e Paolo Papini. Gli attuali operatori Stefano Papini e Renzo Sartini entrati
giovanissimi in TeleRimini assieme a Sandro Zanotti rivivono quarantenni, alla
"consolle", con immutato entusiasmo e fantasia, il mito pionieristico
di Carlo Pianori e Loris Gianni.
L'emittente, dunque, visse una prima lunga fase di entusiasmo
e di passione che, prescindendo da ogni calcolo utilitaristico, completamente
estranea a partiti ideologie e schieramenti politici, privilegiava l'iniziativa
e l'inventiva dei singoli dando ampio spazio alla sperimentazione. Lo spirito
di corpo dell'Azienda, corroborato dal cameratismo che legava tutti i collaboratori,
ne usciva esaltato. Come nel caso di Luciano Draghi, cameraman, intervistatore
e regista, da decenni anima televisiva del ciclismo nostrano, sempre disponibile
nei momenti d'emergenza. O dell'eterno simpaticissimo inviato da Cattolica e
da Riccione, Edmo Vandi. O di Maurizia Nucci, lettrice e collaboratrice del
Video-giornale dal 1977, erede delle prime leggendarie annunciatrici Silvana
Pivi, Cinzia Salvatori e Angela Bertozzi.
Marco Magalotti - the Voice - (scomparso nel 2003) rimane il simbolo dell'Emittente
con i suoi trent'anni di ininterrotta preziosa collaborazione che gli valsero
la Croce di Cavaliere della Repubblica e il Paul Harris Fellow del Rotary. Se
poi si dovessero elencare i nomi di tutti coloro che hanno collaborato "no-profit"
a TeleRimini, a partire da autori di commedie dialettali come Amos Piccini,
Guido Lucchini ed Enzo Corbari e relativi interpreti, non basterebbe questa
pagina. L'emittenza privata locale (soprattutto nel periodo 1973-1981, prima
cioè dell'avvento dei grandi network) fu infatti in grado, grazie alla
disponibilità di numerose ore di trasmissione pura (garantitele dai limitati
e ben retribuiti introiti pubblicitari nazionali non ancora fagocitati dal "mostro"
Mediaset) di calamitare la creatività altrimenti inespressa, di innumerevoli
cittadini. Un piccolo esempio, tra tanti. Il Direttore dell'INPS di quegli anni
era un vero appassionato del Circo. Per questo rispettabilissimo funzionario
era, allora, la cosa più naturale del mondo, recarsi ad intervistare,
per il puro piacere di farlo, domatori, trapezisti, pagliacci, equilibristi…
Ma questo valeva per tutti. Per me, che ideai e condussi oltre ad Hyde Park,
e divertendomi un mondo, i talk-show "La ciacareda" "Ci dica,
onorevole" e "Video-forum" per finire con la versione "a
braccio" delle Cronache Malatestiane. Per il collega e amico fraterno Piero
Spadaro, appassionato cinofilo, che organizzava e presentava meravigliose sfilate
di cani di razza in studio. Per Ferruccio Farina e Piergiorgio Pasini che "traducevano"
in filmati televisivi i contenuti della loro Rivista "Romagna Arte e Storia".
Per un altro Avvocato, Gaetano Rossi, che vinse per TeleRimini il prestigioso
Premio televisivo Venezia con un suo documentario sul "Passatore".
Per il poeta O'Brien Olmeda che ogni sera, a chiusura del video-giornale improvvisava,
in puro idioma corianese, versi ispirati alle cronache locali…
Mi accorgo di essermi fatto un pò prendere la mano. Scusatemi. Può
capitare. Soprattutto ora che la vecchia TeleRimini, seconda emittente privata
italiana, fondata da un gruppo di "creativi" amici tra loro, rimane
viva solo nel ricordo.
(studiobonizzato@libero.it)
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