L'elefante asiatico, così come anche il suo fratello africano, è
uno dei grandi mammiferi a forte rischio di estinzione. Per molti secoli
il Sud-Est asiatico ha rappresentato uno degli habitat ideali per la
vita e la proliferazione di questi straordinari animali tanto che un
tempo il nome ufficiale dell'antico regno del Laos era "Terra di
un milione di elefanti". Oggi di elefanti selvatici in Laos ne
sono rimaste poche centinaia. In Thailandia le cose vanno solo leggermente
meglio. Ancora circa 2000 animali vivono in libertà e altrettanti
si trovano in cattività, più che altro nei tanti "elepahant
camp" per turisti diffusi soprattutto nella zona nord del paese.
Non sempre si tratta di luoghi ideali per la tutela degli animali, anche
se dare un'occupazione agli elefanti è vitale per molti di loro.
Il progresso ha infatti sottratto a questi animali molte
delle loro mansioni, sostituiti dai trattori meccanici e dai carri armati,
e molti ex-proprietari di elefanti, data la scarsità di impieghi
per i loro animali, non essendo più in grado di mantenerli, li
abbandonavano o li tenevano in uno stato di denutrizione.
In molti hotel di Chiang Mai sono pubblicizzati piccoli tour operator che propongono escursioni giornaliere presso centri per la salvaguardia degli elefanti più o meno qualificati, ma bisogna sempre verificare bene la serietà delle proposte. Uno dei più attivi centri asiatici di conservazione
della specie, che si distingue dagli ordinari campi attrazione per i turisti,
è invece il Thai Elephant Conservation Center (TECC) di Lampang, nella
Thailandia settentrionale, non molto lontano da Chiang Mai. Nato alla fine degli anni '80, e cresciuto
sino a oggi tanto da arrivare a ospitare più di settanta elefanti,
ha unito le attrattive di un campo elefanti prettamente turistico (con
piccoli spettacoli e possibilità di entrare in contatto con gli
animali) con l'impegno di un centro studi avanzato e strutture di recupero
e assistenza tanto che gli introiti del centro servono soprattutto al
finanziamento dell'ospedale specializzato nella cura degli elefanti, il
più grande ed efficiente della Thailandia, che riceve animali da
ogni parte del paese, e che porta anche avanti pionieristici tentativi di
inseminazione artificiale per favorire la riproduzione dei mammiferi.
Al centro arrivano anche
elefanti sequestrati a ex-proprietari che li maltrattavano o, come Sing
Khon, la "mia" elefantessa durante in giorni che ho trascorso
al centro, sottratti alla criminalità organizzata che li utilizzava
per il disboscamento illegale.
Il TECC è anche uno dei pochi luoghi del mondo
in cui un viaggiatore può entrare a contatto con la vita degli
elefanti frequentando i corsi per mahout e soggiornando alcuni giorni
nel centro.
Il mahout (termine indiano che deriva dal sanscrito) è l'addestratore
degli elefanti, colui che lo guida e se ne prende cura per tutta la vita.
Un lavoro duro, ma di fondamentale importanza per la sana sopravvivenza
degli elefanti in cattività e per la loro rieducazione alla vita
nella foresta.
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