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Altre parole d'ORO





Mark Twain

"Ottobre: questo è uno dei mesi più pericolosi per speculare in borsa. Gli altri sono luglio, gennaio, settembre, aprile, novembre, maggio, marzo, giugno, dicembre, agosto e febbraio"

"Ci sono due periodi della vita di un uomo durante i quali non deve speculare: quando non può permetterselo e quando può"

"Una miniera è un buco nel terreno con un bugiardo vicino"

"Un banchiere è uno che vi presta l'ombrello quando c'è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere".

"Let your sympathies and your compassion be always with the under dog in the fight - this is magnanimity; but bet on the other one - this is business".

 

John Kenneth Galbraith

"Come in ogni cosa, le nozioni di base sono alla portata di tutti. E capirle è importante. Abbiamo già visto che il potere della tecnostruttura dipende dal suo monopolio del sapere. Le banche e gli ambienti finanziari godranno dello stesso tipo di monopolio finché si abdicherà in loro favore alla comprensione dei problemi connessi al denaro. E non è detto che questo monopolio venga gestito a vantaggio del pubblico; è anzi probabile che torni a vantaggio dei banchieri. La prima cosa è rifiutare di lasciarsi avvolgere dal fumo del preteso mistero che circonda tutte le discussioni sulle banche e la moneta"

"La sventura attende particolarmente e personalmente coloro che presumono di conoscere per rivelazione il futuro"

"Se un economista ti chiede d'accettare le sue opinioni come Vangelo perché poggiano sulla sua sapienza, non credere ad una parola di quello che dice"

"L'unica funzione delle previsioni economiche è quella di far apparire rispettabile l'astrologia"

"La regola è che le operazioni finanziarie non si prestano all'innovazione. Quel che è frequentemente descritto e celebrato con questo termine è, senza eccezione, una piccola variazione su uno schema stabilito, e che deve il suo carattere distintivo alla sopramenzionata brevità della memoria finanziaria. Il mondo della finanza continua, instancabile ad acclamare l'invenzione della ruota, spesso in una versione un po' più instabile"

"Quando avverrà il nuovo grande episodio speculativo, e in quale campo si manifesterà? Immobili, mercato mobiliare, arte, automobili antiche? A queste domande non vi è risposta; nessuno lo sa, e chiunque pretenda di darla non sa di non sapere. Ma una cosa è certa: ci sarà un altro di questi episodi e altri ancora. Gli sciocchi, come si è detto, presto o tardi vengono separati dal loro denaro. E lo stesso accadrà, purtroppo, a quanti, in un'atmosfera di generale ottimismo, sono sedotti dalla sensazione di possedere un bernoccolo finanziario. Così è stato per secoli; così sarà ancora a lungo in futuro"

"Gli uomini si riuniscono per molte ragioni nel corso della loro attività. Hanno bisogno di scambiarsi informazioni o di persuadersi a vicenda. Devono mettersi d'accordo su una linea d'azione. Trovano la riflessione in pubblico più produttiva o meno penosa della riflessione in privato. Ma esistono perlomeno altrettante ragioni per le riunioni destinate a non concludere niente. Le riunioni vengono tenute perché gli uomini amano la compagnia o, come minimo, desiderano sfuggire al tedio del lavoro solitario. Essi aspirano al prestigio che acquista colui che presiede le riunioni, e ciò li porta a convocare assemblee di cui possano assumere la presidenza. Infine, c'è la riunine indetta non perché si debbano prendere delle decisioni, ma perché è necessario creare l'impressione che si sbrighino degli affari. Tali riunioni sono più che un surrogato dell'azione. Esse finiscono in gran parte per essere considerate azione.
Il fatto che non si prenda alcuna decisione in una riunione deliberatamente inconcludente non è normalmente motivo di serio imbarazzo per i partecipanti. Si sono escogitate numerose formule per evitare il senso di disagio. Così gli studiosi, che sono grandi appassionati di riunioni inconcludenti, si servono essenzialmente della giustificazione dello scambio d'idee. Per essi lo scambio d'idee è un bene assoluto. Ogni riunione in cui si scambino idee è, quindi, utile. E' una giustificazione quasi a prova di bomba. E' estremamente difficile che ci sia una riunione di cui si possa dire che non è servita a scambiare idee.
Venditori e direttori delle vendite, che sono pure importanti professionisti delle riunioni inconcludenti, hanno comunemente una diversa giustificazione, una giustificazione con forti accenti spirituali. Dal calore del cameratismo, dall'incontro della personalità, dallo stimolo dell'alcool e dall'ispirazione dell'oratoria nasce un nuovo impulso di dedizione al lavoro quotidiano. La riunione si concreta in una vita più completa e migliore e nella vendita di più articoli per le settimane e i mesi a venire.
Le riunioni inconcludenti dei grandi dirigenti economici si basano su qualcosa di completamente diverso per creare l'illusione di una funzione importante. Non è lo scambio di idee o il vantaggio spirituale del cameratismo, ma un solenne senso di potenza riunita dà loro un significato. Anche se non si dice e non si combina nulla di importante, gli uomini importanti non possono riunirsi senza che la circostanza sembri importante. La parola banale del capo di una grande società è pur sempre espressione del parere del capo di una grande società. La mancanza di contenuto è compensata dalla consistenza patrimoniale che è dietro ad essa"

"La nozione che le grandi sventure sono l’opera di un grande e malefico avventuriero [...] è molto popolare nella nostra epoca. Fin dai tempi della ricerca dell’architetto della debacle di Wall Street (del 1929, ndr), abbiamo avuto clamori per l’uomo che ha lasciato entrare i russi in Europa occidentale per l’uomo che perse la Cina e per l’uomo che piegò Mac Arthur in Corea. Anche se questa può essere un vocazione innocua , non suggerisce una visione particolarmente buona del processo storico. Nessuno fu responsabile del grande crash di Wall Street, nessuno disegnò e architettò la speculazione che lo precedette. Ambedue furono il prodotto della libertà di scelta e delle decisioni di migliaia di individui. Questi ultimi non furono portati al macello. Si sentirono costretti ad andarci dall’insania che si è sempre impossessata della gente che a sua volta era stata presa dalla nozione che sarebbe potuta diventare molto ricca".

Due parole su John Kenneth Galbraith

Personaggio assolutamente unico nel panorama economico, non solo americano, docente universitario dal 1931, professore di Harvard dal 1948, ha collezionato qualcosa come 45 lauree honoris causa nelle università di mezzo mondo (ne ha avuto il tempo, essendo nato nel 1908); politicamente molto attivo, ha collaborato con tutti i presidenti americani democratici, in particolare con Roosevelt e Truman per il controllo pubblico dei prezzi, e fu ambasciatore di Kennedy in India.
Eccellente ed affascinante divulgatore, sempre interessato al "futuro dei nostri nipoti" più che ai problemi tecnici di oggi, i suoi numerosi libri (42, con un 43° in cantiere) destinati al grande pubblico hanno sempre avuto notevole successo sia in America che in Europa e il suo resoconto sul Grande crollo (1955), citato più volte in questo libro, resta un'opera di bellezza ineguagliata. Tra gli altri suoi lavori: Il capitalismo americano (1952), La società opulenta (1958, da allora continuamente ripubblicato), Il nuovo stato industriale (1966), Economia e qualità della vita (1971), Sapere tutto o quasi sull'economia (1978), Breve storia dell'euforia finanziaria (1990). E' appena uscita una sua lunga biografia scritta da Richard Parker: "John Kenneth Galbraith: His Life, His Politics, His Economics" (Farrar, Straus and Giroux, 2005).



John Templeton, decano dei gestori di portafoglio, grande uomo d'affari, filantropo

"Un investitore che ha tutte le risposte, non ha capito la domanda"

"Non seguire mai la folla. Si può ottenere un rendimento superiore solo se si investe controcorrente"

"Quando un metodo di scelta dei titoli diventa di uso comune, bisogna cambiare ed adottare metodi meno comuni"

"Le quattro parole più costose in ogni lingua sono: questa volta è diverso"



Adam Smith, (1723-1790) filosofo ed economista, padre dell'economia politica

"Il concetto esagerato che la maggior parte degli uomini ha delle proprie competenze è un male antico rilevato da filosofi e moralisti di tutte le epoche. L'assurda presunzione della propria fortuna non è stata notata con la stessa frequenza. Ma è, se possibile, ancora più universale. Non c'è essere umano che, trovandosi in discrete condizioni di salute e di spirito, non la condivida in qualche modo. La possibilità di guadagnare è sopravvalutata, più o meno esageratamente, da tutti, e la possibilità di perdere è sottovalutata da gran parte degli uomini, e praticamente nessuno, che sia in discrete condizioni di salute e di spirito, la sopravvaluta"

"L'universale successo delle lotterie ci mostra che le probabilità di guadagno sono naturalmente sopravvalutate. Non s'è mai visto né mai si vedrà una lotteria perfettamente equa; o una lotteria in cui l'intero guadagno sia compensato dall'intera perdita; infatti l'imprenditore non ne trarrebbe alcun profitto. Nelle lotterie statali i biglietti non valgono realmente il prezzo pagato dai sottoscrittori originari, eppure si vendono sul mercato col venti, trenta e talvolta il quaranta per cento di sovrapprezzo. La vana speranza di vincere qualche grande premio è la sola causa di questa domanda. La gente più sobria raramente considera follia pagare una piccola somma per la probabilità di guadagnare dieci o ventimila sterline, sebbene sappia che anche questa piccola somma è forse del venti o trenta per cento superiore al valore della probabilità. In una lotteria in cui nessun premio supera le venti sterline, sebbene sotto altri aspetti si avvicini di più ad una lotteria perfettamente equa delle comuni lotterie statali, non vi sarebbe la stessa richiesta di biglietti. Per avere una maggiore probabilità su alcuni dei maggiori premi, taluni acquistano diversi biglietti e altri piccole quote su un numero di biglietti ancora maggiore. Non v'è tuttavia proposizione matematica più certa di quella che più numerosi sono i biglietti che si acquistano e più probabile è l'eventualità di perdere. Acquistando tutti i biglietti della lotteria si perderà certamente; e quanto maggiore è il numero dei biglietti acquistati, tanto più vicini si è a questa certezza"

"La borsa è un modo oneroso di scoprire il proprio temperamento"



Altri

"Si dice che i militari siano generalmente ben preparati a combattere la guerra precedente. Un certo numero di investitori che si dedica ad un market timing attivo sembra si stia preparando per il mercato precedente. Sfortunatamente per i militari, la prossima guerra potrà differire dall'ultima combattuta. E sfortunatamente per gli investitori, il mercato di domani differirà da quello di ieri"
William Sharpe, Premio Nobel per l'Economia 1990

"Soltanto i pesci morti seguono la corrente"
Mark Mobius, celebre gestore di portafoglio

"Nell'investimento, il ritorno che volete ottenere dipende da se volete mangiare bene o dormire bene".
J. Kenfield Morley (1838-1923), saggista americano

"In borsa imparate dagli errori altrui. La vita è troppo breve per riuscire a commetterli tutti di persona"
Jane Bryant Quinn, giornalista e saggista americana

"Se un uomo parte con delle certezze finirà con dei dubbi; ma se si accontenta di iniziare con qualche dubbio, arriverà alla fine a qualche certezza"
Francis Bacon, filosofo

"Date i soldi a chi vi parla dei rischi che correte, non a chi vi snocciola buoni rendimenti. E non illudetevi che avere strumenti d'analisi più numerosi e sofisticati, vi faccia diventare infallibili"
Robert Engle, Premio Nobel per l'Economia 2003

"Le azioni si fan vanto di avere qualcosa di divino: ché quanto più ci si discute sopra, tanto meno le si capisce, e quanto più si usano, più ci si inganna"
Joseph Penso de la Vega, mercante e letterato olandese di fine '600

"... La prima è che "in materia di azioni non si deve dar consigli a nessuno", perché se la ragione è preda di incantesimo, difficilmente il consiglio potrà risultare profittevole.
La seconda è che "la cosa migliore è prendere il guadagno senza pentirsene", perché, come per l'anguilla che quando meno te lo aspetti ti sguscia via, è cosa prudente godere quello che si può, senza confidare nella stabilità dell'occasione o nella persistenza della fortuna.
La terza è che "i guadagni degli azionisti sono come i tesori dei folletti", poiché ora son carbonchio, ora carbone; ora diamanti, ora ghiaia; ora rugiada dell'aurora, ora lacrime.
La quarta è che "chi vuole arricchirsi a questo modo deve aver pazienza e denaro", poiché v'è così poca stabilità nei prezzi e ancor meno fondamento nelle notizie. Chi sa sopportare i colpi, senza farsi cogliere dal panico davanti alle avversità, comportandosi come il leone che risponde ai tuoni del cielo con ruggiti e non come la cerva che scappa impaurita, se aspetta, e ha il denaro per poter aspettare, guadagnerà.
Queste stesse oscillazioni costringono molti a rendersi ridicoli, gli uni si fan guidare dai sogni e gli altri dalle profezie, questi dalle illusioni e quelli dai capricci, e tantissimi dalle chimere"

Joseph Penso de la Vega




I motti di Wall Street

"Vendi, guadagna e pentiti"
"Sell in may and go away"
"Don't count your chickens before they hatch"
"Lose your opinion, not your money!"
"When the ship starts to sink, don't pray, jump!"
"Profits are like eels, they slip away"
"If you are not going forward, you are going backward"
"Don't fall in love with a stock"













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Data creazione pagina: 2007-07-16 (5787 Letture)

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