Tra i gestori di portafoglio sono due autentiche leggende viventi.
L'unica cosa che è sufficiente dire di Peter Lynch è che negli anni in cui lo ha gestito, dal 1977 al 1990, il Fidelity Magellan Fund è stato il fondo comune di investimento che ha ottenuto la migliore performance al mondo: tanto per essere chiari stiamo parlando del 2700% in 13 anni, e non ho messo uno zero in più! A 46 anni, al culmine del successo, si è ritirato per passare alla direzione della stessa Fidelity di cui oggi è vicepresidente. Ha scritto anche un bel libro raccontando sua esperienza One Up on Wall Street, ma il talento non lo si impara.
Non ha un gran senso dell'umorismo, è piuttosto taccagno e pare che nel suo studio ci sia appeso un quadro con le tre parole chiave che rappresentano il segreto del suo successo "Pazienza, Disciplina, Razionalità". Potrebbe essere la descrizione di Paperon de Paperoni, ma si tratta di Warren Buffet, l'altro personaggio-mito per gli investitori di tutto il mondo. E' chiamato il saggio di Omaha, dove ha sede la sua holding, la Berkshire Hathaway, che ha ottenuto risultati straordinariamente sopra la media per oltre un trentennio. Teorico dell'investimento di lungo periodo e della scarsissima movimentazione di portafoglio, non crede e non investe nei business che non conosce perfettamente. La sua lettera agli azionisti è attesa ogni anno come l'annuncio di una nuova profezia e in omaggio al suo "credo" è stato coniato il neologismo buffettology.
Warren Buffet
La storia in sé non può offrire nessun utile
suggerimento agli investitori altrimenti i bibliotecari sarebbero le persone
più ricche del mondo.
La gente sbaglia perché considera più il
prezzo che il valore di un'azione; la ragione più stupida del mondo per
acquistare un'azione è il fatto che la sua quotazione sta salendo.
Non cerco mai di far soldi in borsa con il trading, acquisto
come se dovessero chiudere il mercato domani e non riaprilo per i prossimi cinque
anni.
Non compro mai un titolo che non sono sicuro di capire.
Guarda avanti e non indietro. I managers dei fondi pensione
americani continuano a prendere decisioni con gli occhi fissi sullo specchietto
retrovisore. Un approccio che è costato molto in passato e costerà
molto in futuro. Ovviamente l'investitore di oggi non approfitta della crescita
di ieri.
La prima regola è non perdere. La seconda è
non scordare la prima.
Non farti cogliere dal panico a causa delle fluttuazioni
del mercato.
Non ho mai preso nessuna decisone guardando i dati macroeconomici.
Quando acquisto un'azienda il mio orizzonte è ben superiore a qualche
trimestre.
(A proposito dei report delle banche d'affari) Ne ricevo
anch'io a valanghe, ma non li apro nemmeno. Mi farebbero guadagnare più
soldi se mi inviassero direttamente i francobolli con cui imbustano le analisi.
Peter Lynch
La lista delle qualità che una persona dovrebbe
avere per investire in azioni dovrebbe includere: pazienza, fiducia in sé
stessi, buon senso, distacco, tenacia, umiltà, flessibilità, propensione
a fare ricerche indipendenti, uguale propensione ad ammettere i propri errori
ed abilità ad ignorare il panico generale.
Se non potete dire a voi stessi 'quando sono sotto del
25% sono un compratore', e bandire per sempre il pensiero fatale 'quando sono
sotto del 25% sono un venditore', allora non riuscirete mai a fare profitti
decenti con le azioni.
Le azioni sono per lo più accettate come prudenti
nel momento in cui proprio non lo sono.
Investire è divertente, eccitante e pericoloso se
non si fa nessuna analisi.
Alcuni si illudono di essere dei contrarians, ritenendo
di potersi avvantaggiare dal fare zig quando il resto del mondo sta facendo
zag, ma non diventano contrarians fino a che questa idea è già
così popolare da essere un comportamento comunemente accettato. Il vero
contrarian non è colui che fa l'opposto di ciò che fanno gli altri
su un tema caldo. Il vero contrarian aspetta che le cose si siano raffreddate
e compra azioni a cui nessuno presta attenzione, specialmente quelle che fanno
sbadigliare Wall Street. [...] Il trucco non consiste nell'imparare a fidarsi
dei propri istinti, ma piuttosto nel disciplinare te stesso ad ignorarli.
Poco dopo aver iniziato a gestire il Magellan (Fund) nel
maggio del 1977, fui attratto dalla Warner Communications. [...] Fiducioso
sui fondamentali, investii il 3% del fondo nelle Warner al prezzo di 26$. Qualche
giorno dopo ricevetti una telefonata da un analista tecnico che seguiva le Warner.
Non presto molta attenzione a quella scienza dei grafici arzigogolati, ma per
essere educato gli chiesi cose pensasse. Senza esitazione annunciò che
le azioni erano "extremely extended" (cioè avevano già
corso più del dovuto, n.d.t.). Non ho più dimenticato quelle parole.
Uno dei più grossi problemi con i consigli sul mercato azionario è
che buoni o cattivi che siano ti si fissano nel cervello. E non te ne puoi liberare,
e un giorno o l'altro ti troverai a reagire ad essi.
Erano passati circa sei mesi e le Warner erano salite da 26$ a 32$. Mi stavo
già preoccupando. Se le Warner erano "extremely extended" a
26$, pensai, ora che sono a 32$ saranno "hyperextended". Controllai
i fondamentali e niente era cambiato a sufficienza da far diminuire il mio entusiasmo,
così proseguii per la mia strada. Quando le azioni giunsero a 38$ per
una ragione inconscia iniziai un massiccio programma di vendita. Devo aver deciso
che se erano "extended" a 26$ e "hyperextended" a 32$ a
38$ dovevano aver superato ogni limite.
Ovviamente, dopo che ebbi venduto il titolo continuò la sua ascesa toccando
50$, 60$, 70$ e su fino a 180$. Anche se subirono le conseguenze del fiasco
Atari, che ne fece declinare il prezzo del 60%, nel '83-'84 il loro valore era
ancora il doppio rispetto al mio prezzo di uscita. Spero di aver imparato la
lezione.
Se si pensa di investire in settori travagliati, comprate
aziende con una buona capacità di sopravvivenza. Inoltre, aspettate sempre
che i settori mostrino segnali di ripresa. Le radio a valvola rappresentavano
un settore che non si è più ripreso.
Chiunque ha cervello per guadagnare in azioni. Non tutti
hanno lo stomaco abbastanza forte. Se si rischia di vendere tutto per il panico,
meglio evitare le azioni e rifornirsi di fondi.
Il crollo di un mercato azionario è una routine
come il maltempo in inverno. Se si è preparati, è ininfluente.
Il crollo è una grande opportunità per fare affari abbandonati
da investitori presi dal panico.
Nel lungo periodo un portafoglio di azioni i fondi azionari
ben scelto batterà sempre un portafoglio di obbligazioni o fondi monetari.
Nel lungo periodo un portafoglio di azioni scelte male non batterà i
soldi lasciati sotto il materasso.
Nessuno può predite i tassi di interesse, l'indirizzo
futuro dell'economia, o il mercato azionario. Bandire qualsiasi previsione e
concentrarsi su quello che sta effettivamente succedendo alle aziende su cui
si è investito.
Sarebbe meglio possedere diversi tipi di fondi, con gestori
che seguono diversi stili di investimento: crescita, valore, piccole aziende,
grandi aziende, ecc. L'investimento in sei fondi dello stesso tipo non è
una diversificazione.
I tentatifi azzardati mancano quasi sempre il bersaglio.
Se non si analizzano le aziende, si può avere lo
stesso successo comprando azioni come se si scommettesse giocando a poker senza
guardare le carte.
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